Marco Erspamer

MARCO ERSPAMER

"La mia carriera sportiva è iniziata molto presto con la ginnastica artistica. Ho
iniziato ad arrampicare piuttosto tardi, all’età di 18 anni. Quello che mi ha
stimolato della ginnastica è stato il continuo apprendimento di nuovi movimenti, ogni volta sempre più complessi. Quando ho iniziato ad arrampicare, il Boulder mi ha subito affascinato, per lo stesso motivo per cui amavo la ginnastica. Nella palestra di Modena, dove ho iniziato ad arrampicare, ho chiesto una chiave a brugola e ho iniziato a muovere prese e a tracciare. A quel tempo non sapevo che esistesse una figura con un nome specifico per quello che stavo facendo. Era un impulso naturale, spontaneo. La curiosità mi ha spinto a sperimentare movimenti sempre nuovi, per vedere se riuscivo a far diventare realtà ciò che avevo in testa. Ho iniziato a tracciare alcune gare traendo grande ispirazione da ciò che avveniva fuori dall’italia. Il mio entusiasmo è cresciuto enormemente fino a sentire la necessità di dover confrontarmi con esperienze dirette fuori dai nostri confini. Ho frequentato il corso tracciatori nazionali in Francia, dove ho tracciato spesso per la nazionale d’oltralpe e poi successivamente ho acquisito il titolo di tracciatore nazionale italiano. Ho lavorato in diverse gare internazionali tra cui campionati mondiali giovanili, coppe europa giovanili e coppa europa senior, coppa del mondo, e Rock master Boulder. Ho collaborato per allenamenti di diverse nazionali tra cui quella italiana per cui traccio e con cui collaboro tuttora. Il mio impulso e la mia necessità di ricerca non si è mai solo limitata all’indoor ma anzi ha come fondamentale obiettivo il Boulder outdoor, il quale rappresenta per me la principale e necessaria linfa che mantiene vivo il mio entusiasmo per l’arrampicata. La valle di Daone è il principale luogo che mi ha dato la possibilità di dar sfogo alla mia creatività, attraverso la scoperta e la pulizia di nuovi blocchi. Son nati cosi diversi nuovi passaggi e tanti sono ancora li che aspettano di essere liberati. Daone per me è un luogo magico a cui tengo enormemente e a cui sono molto grato. La curiosità per me è stata ed è la chiave che mi ha aperto le porte di questa nostra fantastica passione, e che fa in modo che questo fuoco si rinnovi continuamente, appena alzo il naso all’insù."